sabato 27 agosto 2011

CHE DIFFERENZA C'E' FRA CONCOSSIONE E CORRUZIONE?

C'È DAVVERO GRANDE DIFFERENZA FRA CONCUSSIONE E CORRUZIONE?

La differenza fra concussione e corruzione è enorme e irrilevante.
Fra i due reati c’è apparentemente grande differenza perché altro è ricattare al fine di imporre il pagamento di una tangente, altro è intascare con non chalance la tangente stessa come frutto di una spontanea donazione. Ma la distanza è davvero solo apparente e quasi scompare del tutto se pensiamo alle tangenti non come ad un reato occasionale, ma come ad un sistema nel quale trovano composizione e compensazione interessi diversi.

Come per molte fattispecie di reato c’è una fase iniziale, ingenua ed elementare e c’è una fase compiuta, dove il reato si radica nella società liberandosi delle connotazioni violente che lo caratterizzavano nella fase iniziale.
Prendiamo ad esempio il pizzo: a Milano pare non esista quasi più nella forma tradizionale impositiva: o pachi o ti facciamo saltare la bottega. La finanza criminale ha da gestire grandi capitali e guarda al mondo del commercio con altri occhi. “Penetra” nel sistema commerciale, promuove la realizzazione in franchising,
gestisce l’usura con sistemi sofisticati, si è impadronita del business del gioco d’azzardo e delle macchinette mangiasoldi, è in grado di spingere per la creazione di uno spazio normativo funzionale ai suoi interessi.

È finito da un pezzo il periodo dell’accumulazione originaria, violenta e crudele: ora la criminalità è un protagonista riconosciuto, attore a pieno titolo della scena economica. La criminalità di strada si mette in grisaglia e, invece che ai bombaroli, si affida ad avvocati e commercialisti.
Per le tangenti è la stessa cosa: quando tutti i soggetti “hanno capito come funziona”, il tavolo da gioco è pronto e apparecchiato: tutto si decide nei preliminari. Se nel rugby c’è il terzo tempo, l’agape comunitaria dove si sublimano tutte le scorrettezze proprie del campo di gioco, qui tutto si gioca nel preliminare. È nel preliminare, quella fase di gioco che anticipa la partita vera, quelle delle volumetrie, delle compensazioni, delle licenze edilizie e degli spostamenti di denaro, che i soggetti si “annusano” e stabiliscono le regole del gioco.

Questa fase termina quando si crea tra le controparti sufficiente reciproca fiducia e si configura un gioco nel quale tutti hanno il loro guadagno. Ecco perché nelle inchieste sulle tangenti compare sempre qualche intermediario: occorre ci sia qualcuno che gode della fiducia sia della parte pubblica che della parte privata, che sia in grado di rassicurare entrambi dell’affidabilità dell’altro, che si sappia muovere bene nel sistema immobiliare privato, ma che al tempo stesso conosca le criticità della pubblica amministrazione.
Finiti i “preliminari” e stabilite le regole del gioco si può giocare a carte scoperte e comincia l’iter procedurale.
Ho fatto il sindaco per nove anni e questo clima l’ho “annusato” più di una volta: è possibile sottrarsi ai preliminari, non è nemmeno troppo difficile, basta volerlo.

Alla base delle scelte personali che un amministratore fa, a mio avviso ci deve però essere sempre una valutazione di merito, perché affidarsi troppo all’etica non conviene, perché c’è sempre qualcuno che pensa che in fondo non c’è niente di male a fare la cresta. La valutazione di merito non può che riguardare l’interesse pubblico: le tangenti sono sempre e inevitabilmente una sottrazione di denaro alla comunità. Non provengono dal cielo, ma dalla ricchezza prodotta dal suolo e sono proprio quella parte di prodotto che invece di arrivare alla comunità, prende una strada laterale.

Tutti sanno che sono fortemente critico verso le scelte che il l’amministrazione di Pioltello ha fatto sul parco delle cascine. ci intravvedo qualcosa di simile e non mi piace. Può essere che mi sbagli, caso mai ci penserà la magistratura, ma perché tutto quell’”annusarsi” tra l’amministrazione di Pioltello e i proprietari dell’area?
Ripeto, non mi piace. E non mi piace soprattutto per l’illogicità delle decisioni cui ha dato luogo: che senso ha dare 180.000 mc edificabili a un immobiliarista indagato e chiaramente inaffidabile? Quei volumi saranno già passati alla banca in pegno per crediti ormai inesigibili e presto subentrerà nelle operazioni qualche altro soggetto (“con le spalle larghe” come si diceva per indurre Pasini a cedere a Zunino) e inizierà un’altra partita: il tempo passa … ci saranno altri consiglieri, altre emergenze, dopo i nomadi, a suggerire soluzioni rapide).

Esattamente come per l’area Falck, dove a Pasini sono subentrati prima Zunino (Risanamento) e poi Brizzi, ma dove il timone l’hanno sempre tenuto in mano le banche e le cooperative emiliane: i finanziatori e il partner operativo, cioè quello che paga (coi soldi degli altri) e quello che non paga (ma che si fa pagare, che garantisce e che alla fine tirerà su i palazzi).
È un sistema: se le cose vanno avanti ce n’è per tutti, ma se il corruttore non vede il risultato, alla fine si sente “concusso” e può essere indotto a raccontare tutto. Allora sono dolori e gli amici, dimentichi delle belle giornate passate in compagnia, diventano nemici.

Di Mario De Gaspari

2 commenti:

Ivano ha detto...

perchè De Gasperi non ci racconta anche dei suoi "annusamenti" con L'Immobiliare ALTAMIRA (quella che ha costruito alla stazione di Seggiano) a cui dopo aver concesso grandi volumetrie ha avuto in cambio un appartamento in cui tuttora abita?
Non sarà come Scaiola a cui hanno regalato un appartamento ma lui non lo sapeva?

TERRITORIO E SOCIETA' PIOLTELLO ha detto...

RISPOSTA A IVANO

Caro Ivano, in questo blog non abbiamo mai censurato nessuno, abbiamo sempre ospitato chiunque avesse qualcosa da esprimere, da proporre, da raccontare o denunciare.

Abbiamo sempre sollecitato il contraddittorio, lasciando la porta spalancata a chi volesse ribattere o confutare quanto scritto, esprimere il suo disappunto, le sue ragioni o la sua verità.

Lo abbiamo fatto sempre anche quando, come nel tuo caso, non condividiamo.

Quello che abbiamo sempre fatto, però, è ospitare commenti, denunce, confutazioni e articoli firmati per esteso. De Gaspari stesso si firma sempre e mai si trincera nell'anonimato o sigle di comodo.

Saremmo felici se si aprisse un dibattito fra voci storie viste diverse, un dibattito che può solo aiutare la conoscenza.

Proprio per stimolare il dibattito ti sullecito a dichiarare per esteso le tue generalità, anche per dare eventualmente modo a De Gaspari, vista la rilevanza civile e penale delle accuse che fai, di rispondere nei modi che lui stesso riterrà opportuno.

A presto ciao

Procopio Gregorio

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