domenica 22 gennaio 2012

PIOLTELLO IN BRAGHE DI TELA O SULL'ORLO DEL BARATRO?

 ANALISI IMPIETOSA DI UN DISASTRO SOTTACIUTO 

Vi è centro sinistra e centrosinistra
Vi è un periodo del governo del centro sinistra che ridava dignita a Pioltello e ai suoi cittadini, che faceva  la revisione degli estimi, recuperava  un sacco di soldi sulle aree di trasformazione ( di miliardi di lire), istituiva le microzone che i comuni stanno facendo ora. Aveva un bilancio sano, faceva le opere pubbliche, comprava chilometri sul trasporto pubblico, aveva istituito il trasporto festivo gratuito, aveva istituito il fondo per le nuove povertà..... E aveva eliminato la tassa sulle insegne, sui passi carrai.... E, si noti, il patto di stabilità c'era anche allora.
Vi è un altro periodo del centro sinistra, dove i servizi vengono ridotti o cancellati...., dove spariscono gli asili e si aumentano le tasse,.....dove si svendono pezzi del patrimonio e della propria storia,..... dove si da la colpa troppo facilmente al patto di stabilità.

Pubblichiamo un contributo
di Mario Tarricone (già direttore e segretario generale di Pioltello)
Mario De Gaspari (già sindaco di Pioltello)

I problemi finanziari del comune di Pioltello non derivano da una congiura di speculatori internazionali e il patto di stabilità riguarda tutti i comuni italiani.
I problemi attuali sono invece le conseguenze dell’incapacità di programmare, di pensare al domani, della demagogia politica, dell’incapacità gestionale dal punto di vista politico-amministrativo.

Tutto ciò deve farsi risalire agli ultimi 4/5 anni della giunta Concas. Se per l'Italia sono stati necessari 30 anni per rischiare il baratro, a Pioltello ne sono bastati 5.

 Il problema fondamentale è che la spesa corrente continua a galoppare e per starle dietro è necessario aumentare le imposte. La spesa cresce e dovrebbero crescere anche i servizi, che invece vengono ridotti.

 L’amministrazione De Gaspari, con la direzione di Tarricone, aveva estinto alcuni mutui per ridurre  la spesa corrente e avviato la pratica di chiusura dello swap, che tanti problemi ha causato ad altri comuni, ancora oggi invischiati nella faccenda dei derivati. Ma l’attuale amministrazione non ha voluto prendere decisioni difficili, perché la campagna elettorale era alle porte. E quindi la verità è stata taciuta. Quali informazioni ha avuto la cittadinanza della situazione esistente e della cura da cavallo che si prospettava? Nessuna. E la prima  mazzata è puntualmente arrivata subito dopo l’esito elettorale.

Infatti nel luglio del 2011 l’amministrazione ha aumentato l'addizionale per l'energia elettrica del 100% e in agosto ha riconfermato, nella aliquota massima,  l'addizionale comunale  IRPEF per riequilibrare il bilancio dell’anno, approvato solo sulla carta, ma in sostanziale squilibrio dopo appena 2 mesi dalle elezioni.

Se l’attuale amministrazione farà davvero quanto ha dichiarato, sull' IMU (ex ICI) avrà totalmente utilizzato i margini disponibili per il comune e dal prossimo anno sarà ancora al punto di partenza. Non potrà più procedere a nuovi aumenti e non le resterà che ridurre ancora di più i servizi. La situazione economica del paese è già difficile e se anche il comune riduce i servizi, per i cittadini la situazione diventa davvero drammatica.

Per quanto riguarda il patto di stabilità e la necessità di procedere con le alienazioni delle farmacie e di beni patrimoniali, bisogna ricordare che sulla parte investimenti il patto di stabilità funziona per cassa: puoi pagare, in relazione all'obiettivo non più di quanto hai già incassato da alienazioni, cioè vendita di beni, e da oneri di urbanizzazione. Per tale motivo occorreva programmare e limitare gli investimenti, sapendo che c’erano dei pagamenti da effettuare. Quali sono poi stati i risultati di questi grandi investimenti?

I nodi ora sono venuti al pettine: i debiti nuovi si sono aggiunti ai precedenti e le ditte non sono state pagate.
Infatti alla fine del 2010 il Comune di Pioltello doveva pagare circa 8.000.000 di euro per opere pubbliche per effetto di decisioni mai prese o erroneamente assunte durante il periodo amministrativo precedente e sempre comunque durante la gestione Concas. Nel frattempo molte opere avviate sono ferme.
Le imprese, che non vedono pagamenti dal Giugno del 2010, sono esasperate. Molto spesso si tratta di cooperative, di piccole imprese sub-appaltatrici che sono state costrette a licenziare i propri dipendenti e che per ottenere  acconti sono state costrette ad adire per vie legali nei confronti dell’Amministrazione Comunale.
Nel  corso del 2011 pare siano stati effettuati diversi pagamenti a seguito di decreti ingiuntivi, con aggravio di spese legali e interessi. Corrisponde al vero? Sarebbe opportuno conoscere la verità.
La frenata del mercato edilizio ha causato probabilmente il mancato introito degli oneri, ma questo era largamente prevedibile vista la crisi del settore: rimane comunque il fatto che questi avrebbero coperto solo una minima parte del debito e che il mercato edilizio è in calo dal 2007. Per questo abbiamo sempre sostenuto che l’operazione parco delle cascine è solo un regalo alla speculazione e non un’operazione economica per il comune: infatti a Segrate i lavori sono fermi da anni e per il comune i costi superano largamente i benefici.
Il comune di Pioltello si è messo all’angolo da solo e oggi l'unica fonte di introito possibile rimane quella delle vendite. In tempi brevi può comunque può andare in porto solo quella delle farmacie. Per le altre si prevedono tempi lunghi e incertezze, perché non sarà facile trovare l’acquirente e decidere sulla destinazione degli immobili. A meno di non svendere il patrimonio e di concedere volumetrie ultravantaggiose al compratore, cosa sempre possibile quando ci si trova con l’acqua alla gola. Lo stato di allarme finanziario dichiarato non è certo il modo migliore per iniziare una trattativa. In ogni caso, bisogna sempre ricordare che un bene si può vendere una volta sola e che una volta venduto verranno meno le risorse che ogni anno quello stesso bene è in grado di produrre. E dopo?


lunedì 16 gennaio 2012

Quel bidone di mattone ! I fratelli Siano.........


Quel bidone di mattone !

I fratelli Siano, promettevano migliaia di case di lusso anche a Segrate.
Con soci e amici eccellenti, ora rischiano il processo per truffa

 

Un palazzo di lusso nel cuore di Milano, a due passi da Porta Garibaldi, con tre torri da 15 piani e piscine private sul tetto. E poi, addirittura, un intero quartiere a Segrate, evocato come la Milano 2 del nuovo secolo (quasi un'imitazione di quella originale costruita da Silvio Berlusconi), con 2mila appartamenti, un parco, due scuole, la chiesa e un albergo Four Seasons. 

Erano questi i sogni proibiti di due fratelli imprenditori, Dante e Luigi Siano, sconosciuti ai più ma ben introdotti nella city milanese. Che li ha accolti e finanziati. E che, ora, vede concretizzarsi il rischio di un processo per truffa nel quale, accanto ai fratelli arrivati da Salerno, potrebbero essere coinvolti due finanzieri del calibro di Giorgio e Aldo Magnoni, proprietari della società di investimento Sopaf, quotata in borsa da trent'anni. Nonché, per un breve ma lucroso  periodo, socia in affari dei Siano.



L'ennesima speculazione finita al centro di un'indagine della procura, dunque, ruota attorno ai due fratelli Siano, campani d'origine traslocati a Milano. Di loro si sa poco. Agli atti risultano come proprietari di imprese che producono, o che l'hanno fatto in passato, componenti per auto, dai sedili ai cruscotti in plastica.

Uno dei loro impianti è a Melfi, nell'agglomerato di fornitori dello stabilimento Fiat. Dopo tanti anni di lavoro silenzioso, i guai dei Siano iniziano quando decidono di tentare la fortuna nel settore immobiliare, dove le banche si dimostrano sempre pronte a investire, anche nelle operazioni più strampalate. Così, per farsi un nome, i fratelli decidono di puntare sul glamour ecclesiale, sfruttando le frequentazioni del mondo cattolico portate da Dante, 71 anni, fondatore della onlus Volontariato operoso, nel cui consiglio d'amministrazione siedono Roberto Mazzotta (ex numero uno di Cariplo e Popolare di Milano, oggi presidente Sopaf) e Ernesto Paolillo (ex direttore generale della Popolare di Milano, ora amministratore delegato dell'Inter).


Il momento clou di questa strategia arriva nell'ottobre 2008, quando i due fratelli sponsorizzano la lettura integrale della Bibbia, trasmessa da Rai Educational in una diretta lunga sei giorni. Ai microfoni della tv pubblica, piazzati per l'occasione nella basilica romana di Santa Croce in Gerusalemme, sfila così una schiera di 1.200 persone famose, da papa Benedetto XVI a Giulio Andreotti, da Ferruccio de Bortoli a Bruno Vespa, che a turno si prestano a leggere un brano dei testi sacri.


Proprio mentre sostenevano i costi della trasmissione biblica, i due fratelli erano reduci da alcune operazioni che  stando ai risultati dell'inchiesta condotta dal pm Gaetano Ruta  si sono tradotte in una truffa capace di mandare sul lastrico la Cassa di Risparmio di Ferrara, che con Intesa San Paolo figura tra i grandi finanziatori del loro gruppo.

Operazioni che, secondo la ricostruzione dei magistrati, avrebbero permesso a Siano e soci di realizzare laute plusvalenze. Proprio mentre a Milano i cantieri si fermavano per la mancanza di fondi e a Segrate decine di famiglie rischiavano di vedere le loro caparre andare in fumo, senza che gli appartamenti promessi venissero consegnati.

I filoni dell'inchiesta sono due. Il primo riguarda la nuova Milano 2 di Segrate, chiamata Santa Monica, spesa prevista 400 milioni; il secondo , il complesso extra-lusso di Porta Garibaldi, battezzato progetto Miluce, costo ipotizzato circa 70 milioni. Semplificando al massimo si può dire che dal 2006 a fine 2009, quando i lavori si sono interrotti, la Cassa di Ferrara ha finanziato entrambe le operazioni con ingenti linee di credito, concesse secondo i magistrati a dispetto dellesistenza di molteplici profili critici.

Tra i punti deboli, la mancata indicazione delle modalità che avrebbero dovuto appoggiare lo sviluppo delle costruzioni e le difficoltà nella valutazione della congruità di costi e ricavi.

Nel caso di Segrate, ad esempio, mentre la Cassa di Ferrara metteva in pericolo il proprio patrimonio dando a Siano & soci l'89% dei finanziamenti necessari ad avviare i lavori, questi passavano all'incasso. Un esempio? 

Nel maggio 2006 la Commerfin dei Siano, la Sopaf e un terzo socio (l'imprenditore Sandro Bordigoni) ottengono dalla banca i quattrini per acquistare quote del fondo immobiliare Aster, che a sua volta compra l'area di Segrate per 117 milioni, Iva compresa.

A vendere però è la stessa Commerfin, che appena quattro anni prima aveva pagato quel terreno solo 12 milioni. Come se non bastasse, passa una anno e Sopaf e Bordigoni vendono le loro quote del fondo Aster ai Siano, realizzando un profitto di 17 milioni. A prestare i soldi necessari ai due fratelli è però ancora la Ferrara, con una delibera d'urgenza che porta a 120 milioni l'esposizione complessiva della banca nei confronti dei Siano.


Per questa e altre operazioni, l'avviso di chiusura indagini sembra prefigurare  come ipotizzato dalla Nuova Ferrara  una possibile richiesta di rinvio a giudizio per truffa aggravata nei confronti di una serie di persone; oltre ai Siano e ai Magnoni, spicca il ruolo di Gennaro Murolo, fino al 2009 direttore generale della banca ferrarese, nonché quello dell'allora presidente Alfredo Santini, uscito nel 2010. I Siano, interpellati da l'Espresso, non hanno voluto fare commenti. 
 

Al di là delle decisioni dei magistrati, sono però interessanti le conseguenze del legame pericoloso tra immobiliaristi e credito facile. Quando a fine 2009 le proteste dei primi acquirenti degli appartamenti di Santa Monica hanno fatto esplodere il caso, i Siano già si dibattevano nella totale mancanza di fondi.

La Cassa Ferrarese ha avviato un doloroso repulisti, che tra il 2009 e il 2010 ha causato perdite complessive per 116 milioni. Ma non basta. La società immobiliare dell'istituto, la Vegagest, partecipata anche dalla Cattolica Assicurazioni, ha avviato il pignoramento delle quote che facevano capo ai Siano, con i quali è in corso una dura battaglia civile. I soci hanno dovuto investire altri 40 milioni per rimborsare gli anticipi degli inquilini, riprendere i lavori e mettere in sicurezza lo scavo di Porta Garibaldi.

Un lavoro meritorio, necessario per uscire dal disastro, ma lontano dal termine; a Segrate sono stati completati due palazzi su 14, a Milano si cerca un compratore. E così, nel panorama metropolitano, restano per ora altri due buchi della speculazione immobiliare di questi anni.

 
L'Espresso n.52 del 28 dicembre 2011 pag.44-45

domenica 15 gennaio 2012

PROPONIAMO L' APE D'ORO ALLA MEMORIA DI DANIELA DE STEFANI

PROPONIAMO L' APE D'ORO ALLA MEMORIA DI DANIELA DE STEFANI


Il Comune sta cercando le “Api d’Oro” 2012, segratesi che con la loro operosità in ogni ambito del quotidiano, nella vita professionale, nello studio, nel settore scientifico, tecnologico e della ricerca, nel sociale, nell’arte e nella cultura, nello sport, hanno contribuito e contribuiscono ogni giorno a far crescere il nome e l’eccellenza della città.

Daniela De StefaniIn memoria di una persona che ha fatto e dato molto alla sua città, al territorio e al quartiere Tregarezzo.
Sempre con estema serietà, compostezza e dignità, ha difeso il diritto di ogni cittadino di essere ascoltato e partecipe, della vita e delle scelte della propria città e del proprio territorio.

invitiamo tutti i Segratesi e non, ad inviare una mail all’indirizzo stampa@comune.segrate.mi.it, e per Conoscenza all’indirizzo selsegrate@gmail.com Il testo sotto riportato.

Abbiamo inviato la richiesta di sostegno a questa importante candidatura a tutti i partiti politici, ricevendo già il sostegno di Paolo Micheli di Segrate Nostra e Fabrizio Ciapini dell’IDV che ringraziamo.

Vi preghiamo e vi saremo grati ringraziandovi anticipatamente, se vorrete far girare questa e-mail a tutti i vostri contatti.
Grazie
Sinistra Ecologia e Libertà Segrate


                                 Alla Cortese Attenzione del Sindaco Comune di Segrate
                                                       Dott. Adriano Alessandrini
Oggetto: Ape D’oro 2012

 Gentile Sindaco Adriano Alessandrini,
 le proponiamo la candidatura all' APE D' ORO 2012 la Signora Daniela De Stefani Presidente del comitato Tregarezzo, per l’ impegno, dedizione e fattiva opera in favore del bene di tutta la nostra città, del suo territorio e del quartiere Tregarezzo.
Certi che vorrà dare seguito alla nostra richiesta, le porgiamo i nostri più sentiti ringraziamenti
                                                                                          Firma
                                                                                                               Gregorio

lunedì 9 gennaio 2012

AZIENDA FUTURA FIRMATO UN PRIMO ACCORDO

GRAZIE AI LAVORATORI E ALLA LORO DISPONIBILITA' SI VA' AVANTI FIRMATO UN ACCORDO
Riprendiamo quanto avevamo gia trattato nei precedenti post ( azienda-futura-perche chiudere? ) e ( comunicato-sindacale dei Lavoratori )

Grazie alla tenacia dei lavoratori nel difendere il proprio posto di lavoro e sopra tutto un servizio importante e fondamentale per la nostra comunità.
Oltre alla loro tenacia va riscontrata e messa in evidenza la loro grande disponibilità nella ricerca di una soluzione possibile.
Oggi è stato firmato l'accordo sotto riportato che pubblichiamo insieme alla premessa inviataci dalla rappresentante sindacale.

 Buona sera a tutti,

abbiamo raggiunto, dopo estenuanti trattative, un accordo transitorio (allegato) per garantire la riapertura dei tre nidi (Monteverdi, Seggiano e Mantegna) già da domani.
Questo comporta per noi lavoratori estremi sacrifici.
Abbiamo perso per strada un'altra educatrice che giustamente ha accettano una migliore offerta di lavoro, copriremo noi i servizi finché non verrà rimpiazzata (due o tre giorni al massimo).

Siamo comunque solo all'inizio di questa lotta che vuole arrivare a far rivedere le scelte dell'amministrazione comunale rispetto alla chiusura dei servizi e al futuro dell'Azienda.
Prossimamente nuove info e appuntamenti
Grazie
Rossella Peppetti

AZIENDA FUTURA. COMUNICATO SINDACALE ( INTERVENGA IL PREFETTO)

Asili nido chiudono subito? A settembre un asilo non riapre? Non ci stiamo!!

Premessa: a Pioltello vi sono tre asili nido. Uno (Mantegna) è gestito con dipendenti comunali ed però è necessario un aiuto con altro personale per la chiusura serale. Gli altri due asili (Monteverdi e Seggiano) sono gestiti da Azienda Speciale Futura (di proprietà del comune di Pioltello), la quale gestisce altri servizi rivolti alla famiglia e alla fascia d’età degli adolescenti.

Il 31 dicembre 2011 sono scaduti ben 8 contratti a termine (di cui 4 della cooperativa Koinè) e solo il 20 dicembre l’Amministrazione Comunale ha comunicato alla rappresentanza sindacale l’idea di “perdere” per strada due educatrici delle 8 e rinnovare a 3 di loro per soli due mesi il contratto, per favorire il passaggio morbido verso gli altri nidi dei bimbi delle due sale piccoli da Monteverdi, che saranno chiuse entro febbraio (?? E a fine anno ?? la chiusura completa??). E per altre 3 educatrici  un contratto sempre a tempo determinato fino a giugno 2012 (tot. mesi precari 18+6 = 24).

Il personale dell’Azienda ritiene che per il buon funzionamento di tre asili, con bimbi piccoli che hanno necessità di continuità educativa, e per garantire i diritti contrattuali come ferie ecc., è necessario evitare un taglio drastico degli organici.
Allo scopo di non creare disagi alle famiglie e ai bambini, hanno avanzato la seguente proposta.

La scrivente o.s. e la RSA, propone per il periodo da qui alla fine dell’anno educativo (ipotesi 30 giugno 2012) di: dare continuità all’asilo di Seggiano con l’organico attuale;unificare in via Monteverdi in due sale i medi (1-2 anni) e i grandi (2-3 anni); assunzioni per 6 educatrici a 36 ore settimanali almeno fino al 30 giugno 2012.
Il personale tutto si rende disponibile, sulla base di un preventivo confronto sindacale, a verificare, programmare e gestire la copertura a rotazione del servizio eventualmente necessario per l’orario di chiusura di Mantegna e del cosiddetto servizio jolly.

La direzione di azienda Futura e la dirigenza comunale ci ha proposto 4 assunzioni per 6 mesi (= 24 mesi ovvero la stessa proposta di prima) e accoglieva la disponibilità sindacale e delle lavoratrici alla mobilità tra i servizi. Una proposta inaccettabile, perché con 4 invece di 6 si compromettono gli altri servizi.
Invece di procedere comunque all’assunzione delle 4 lavoratrici e aprire il servizio anche a Monteverdi con due sale unificate e utilizzando la disponibilità e buona volontà delle lavoratrici alla mobilità per coprire le chiusure serali a Mantegna e a fare i jolly per malattie, ferie, ecc.. (azione del tutto legittima anche in assenza di accordo sindacale!) all’ultimo momento hanno deciso una scelta grave e assurda: Monteverdi chiude per una settimana, avvisando i genitori all’ultimo momento e praticamente interrompendo un servizio pubblico. Mentre a Seggiano i bimbi troveranno le 4 educatrici di Monteverdi perché le 4 precarie per ora non le hanno volute assumere. La posizione di chi ha gestito la trattativa è inaccettabile: così compromettono il servizio, creano disagi ai bimbi e alle famiglie e vogliono far digerire a lavoratrici e sindacato la accettazione della chiusura dei servizi e del peggioramento della qualità.

Il sindacato USB che finora ha cercato con la trattativa di salvaguardare i servizi e i posti di lavoro annuncia che apre lo stato di agitazione e chiederà al prefetto di convocare le parti.
Lì, 6 gennaio 2012

AZIENDA FUTURA PERCHE' CHIUDERE?

DIVULGHIAMO UN LETTERA DELLA DELEGATA SINDACALE DI AZIENDA FUTURA

VOGLIAMO RICONFERMARE CON FORZA LA NOSTRA CONTRARIETA' ALLA SUA CHIUSURA.
DENUNCIARE IL TENTATIVO, DI COPRIRE IL DISSESTO ECONOMICO CREATO CON UNA NON ACULATA GESTIONE DELLE RISORSE PUBBLICHE, CON LA SOPRESSIONE O IL RIDIMENSIONAMENTO DI SERVIZI IMPORTANTI E FONDAMENTALI.
SERVIZI CONQUISTATI E COSTRUITI NEL TEMPO  DALLE VECCHIE AMMINISTRAZIONI DI CENTRO SINISTRA, CHE TANTO VANTO E ORGOGLIO DAVANO E DANNO ALLA NOSTRA COMUNITA'.
LA SOPPRESSIONE DEI SERVIZI, COME LA SVENDITA DEL PATRIMONIO PUBBLICO, NON PUO' ESSERE SOLO IMPUTATA O RICONDOTTA  ALLA CRISI ECONOMICA O AL RISPETTO DEL PATTO DI STABILITA',
E' FORSE A NOSTRO AVVISO, LA DIMOSTRAZIONE EVIDENTE DI SCELTE SBAGLIATE, DI UNA MANCANZA DI OCULATEZZA E DI UNA SERIA PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DELLE RISORSE PUBBLICHE CHE CONTRADDISTINGUONO PARTE (per fortuna non tutta) DEL CENTRO SINISTRA NELL'ULTIMO QUINQUENNIO.

CREDIAMO SIA ORA DI RECUPERARE QUELLA CAPACITA' PROGRAMMATICA, PROGGETTUALE E GESTIONALE, CHE HA CONTRADDISTINTO IL CENTRO SINISTRA UNITO  NELLE PRECEDENTI AMMINISTRAZIONI, CHE HA DATO AI PIOLTELLESI L'ORGOGLIO DI ESSERE DI  PIOLTELLO E ALLA CITTA' RISPETTO

LA LETTERA : Carissimi,
voglio fare un incipit prima di passare ai tristi e agghiaccianti aggiornamenti.

Vi ringrazio per la partecipazione e la solidarietà che state portando a questa causa, sia che vi coinvolga direttamente sia che non vi coinvolga.
Vi ringrazio perché credete in quello che vi diciamo, che, vi assicuro, corrisponde a verità.
Siamo operatori sociali che dobbiamo rispondere ad un mandato politico, ma sappiamo anche quando è il momento di dire NO e di disobbedire.
Abbiamo il coraggio delle nostre azioni che ricadono anche sulla nostra pelle di lavoratori.

Per tutto questo ancora grazie.

Ora vi aggiorno e vi prego di diffondere a tutti quelli che non verranno raggiunti da questa mail, ditelo a tutti!

Oggi alle 9.48 i delegati sindacali sono stati contattati da Azienda Futura.
Anche se tutti in ferie siamo andati all'incontro che ha visto presenti, oltre a noi, il dirigente del Settore Servizi alla Persona Franco Bassi e la direttrice di Azienda Giuditta Leoni. Siamo stati lì dalle 11 alle 16.00 del pomeriggio.
Dal momento che ci eravamo resi disponibili (vi allego il fax) a programmare e gestire la copertura a rotazione del servizio eventualmente necessario per l'orario di chiusura di Mantegna e del cosiddetto servizio jolly, Azienda voleva firmassimo un accordo che garantiva la nostra copertura da gennaio a giugno (altro allegato che leggete) Così facendo avremmo depotenziato gli altri servizi (educativa territoriale, pianeta famiglia, parco laboratori, nido monteverdi), inoltre volevano firmassimo senza la presenza del nostro sindacalista Angelo Pedrini (impossibilitato a venire oggi).
Abbiamo quindi rifiutato di firmare facendo presente che la nostra disponibilità riguardava la proposta di assumere 6 educatori e non 4 come ci hanno contro offerto.
Di fronte alla nostra titubanza (capirete che è difficile contrattare e dire no ai propri datori di lavoro) che ha visto un'apertura chiedendo se non fosse possibile prevedere un altro educatore per le chiusure e noi avremmo fatto le chiusure e i jolly fino a febbraio, l'offerta di Azienda è stata di assumere un altro educatore a 25 ore e non 36 tramite cooperativa.
Anche questo diventava inaccettabile (aprire il varco alla cooperativa può significare che presto o tardi ci saremmo finiti tutti sotto cooperativa).

Abbiamo quindi rifiutato anche questo accordo.

I toni si sono molto inaspriti di fronte al netto rifiuto e l'incontro si è sciolto.

Abbiamo poi appreso dalle 4 educatrici (chiamate alle 13 per firmare un contratto, a tempo determinato fino a giugno, lunedì 9 gennaio), che sono state richiamate alle 16 con la notizia che il 9 non si sarebbero dovute presentare al lavoro perché il loro contratto non sarebbe stato prorogato.
Le 4 educatrici lavoravano al nido di seggiano.
Il nido monteverdi rimarrà chiuso la prima settimana di gennaio (dal
9 al
13 gennaio, bimbi a casa, a carico di famiglie che lavorano) e le educatrici di monteverdi dovranno presentarsi a seggiano in quella settimana come nuove figure di riferimento per i bimbi e le famiglie di seggiano.

Questo lo stato dell'arte ad oggi, non sappiamo cosa succederà poi, appena lo sapremo vi aggiornerò.

Azienda e il Comune dicono che per colpa nostra, che non abbiamo firmato l'accordo, si è determinata questa situazione.

NON E' VERO, potevano comunque assumere chi volevano e quando volevano, come infatti faranno, probabilmente ora si rivolgeranno ad una cooperativa per integrare i posti di lavoro mancanti.

In questi giorni ci incontreremo per capire come procedere, sicuramente non ci arrenderemo a questa logica, vi farò sapere i prossimi passi.

Rossella Peppetti
delegata sindacale di Azienda Futura

giovedì 5 gennaio 2012

PARCHIMETRI, UN AIUTO O UNA VESSAZIONE?

PARCHIMETRI, SE NON C'E' O E' ROTTO ?

SONO CAVOLI TUOI!

Mi accingo ad inserire le monetine ma il parchimetro, come già successo, è rotto. Scrivo, tra l' altro sul retro di un ticket, a dimostrazione che quando funziona io pago, "guasto alle ore 15.30 del 28.12".
Al mio ritorno, ore 18, sul parchimetro è magicamente comparso un biglietto con l'indicazione di una via che non ricordo (e null' altro) e sulla mia macchina, altrettanto magicamente, una multa per "mancato pagamento ticket".
Quando telefono alla Polizia locale mi viene detto che è tutto perfettamente regolare, perchè, primo, le multe le danno gli ausiliari e non i vigili (e dunque?); secondo, anche se un parchimetro è rotto, di sicuro da qualche parte ce n' è uno funzionante, ed è compito del cittadino cercarlo.
Mi sorge un dubbio: se mentre mi aggiro per Pioltello cercando il parchimetro la mia macchina viene multata che facciamo?
Farò ricorso al Prefetto, al Giudice di Pace, alla Corte per i diritti dell' uomo se necessario, mi farò mangiar tutto dagli avvocati, ma questi 39 euro da me il comune di Pioltello non li avrà. Buon anno a tutti.
Eleonora Pinoli

lunedì 2 gennaio 2012

SANTA MONICA UN 2012 IN BRAGHE DI TELA

SEGRATE, PIOLTELLO E L'EST MILANO UN 2012 IN COMUNE, AULE GIUDIZIARIE E RICHIESTE DI RISARCIMENTI MILIONARI



Il 2012 sarà un anno interessante. Non è detto che sia buono, ma interessante lo sarà di sicuro. Dovremo seguire con attenzione l’andamento della crisi in atto per capire meglio che futuro ci aspetta. E dovremo anche imparare a leggere le vicende finanziarie e urbanistiche, a livello nazionale e locale.

Il 2012 sarà anche anno di battaglie legali che ci faranno capire qualcosa di più sull’uso che vien fatto del territorio e come questo uso sia collegato alla crisi e all’impoverimento delle famiglie. 



C’è qualcosa che riguarda da vicino anche il nostro territorio, Segrate e Pioltello. È in pieno svolgimento il conflitto legale tra il gruppo Siano (Santa Monica, Parco delle Cascine e altro) e la Cassa di Risparmio di Ferrara. La nuova gestione della banca, subentrata alla precedente, che aveva portato al commissariamento ed è oggi indagata proprio per i finanziamenti senza misura dati ai Siano, ha intrapreso una serie di azioni legali a tutela dell’istituto, dei suoi azionisti e dei risparmiatori. Pare ci siano ancora da recuperare 110 milioni, dei 160 erogati. Per questo la banca ha richiesto il sequestro conservativo di 42,5 milioni delle società Si Spa e Si Sa, che erano stati dati in garanzia di una parte dei crediti.  

La nuova Ferrara, che segue con attenzione l’intera vicenda ci informa che “Sulla vicenda però s'intrecciano diverse sentenze di giudici milanesi, in maggioranza favorevoli alle azioni Carife. Il maxi-finanziamento Santa Monica era infatti garantito anche da beni di Commerfin, altra società del gruppo Siano che controlla Oderfin, a sua volta co-proprietaria con Ic Sa del fondo Aster. E l'ordinanza "gemella" a quella Ic, scritta senza avvalersi di una consulenza tecnica, ha dato ragione a Carife. Alla scadenza del maxi-credito, che la banca voleva garantire appunto con il sequestro dei beni Siano, Carife ha poi chiesto e ottenuto dal tribunale di Milano la conferma del sequestro conservativo dei beni Commerfin, e un nuovo sequestro anche per quelli di Ic. La situazione attuale è che la Cassa di Risparmio ha in pegno tutte le quote del fondo Aster e ha posto sotto sequestro beni del gruppo Siano, a fronte ora di crediti non restituiti. I costruttori lombardi hanno presentato ricorso contro i provvedimenti e quindi il 2012 sarà un altro anno di battaglie legali. Solo al termine, in caso di vittoria, la banca potrà tirare un sospiro di sollievo e chiedere al tribunale di mettere in vendita i beni Siano e le quote Aster per rientrare almeno in parte dell'esposizione.”

Per fortuna (dei Siano) che c’è ancora qualcuno che dà loro credito. Per il gruppo, che oltre a Santa Monica lascia sul campo l’area di via Adda (quella dei nomadi trasferiti a Pioltello) , l’ex Galbani di Melzo (anche lì si cerca cavaliere bianco disposto a prendersi un sacco di volumetrie virtuali) e chissà cos’altro, il 2011 ha portato in dono 175.000 metricubi a Pioltello che, per effetto del piano casa sono forse già lievitati di un buon 20%. Mica male per un gruppo che ha praticamente fatto fallire una banca! Il progetto stavolta è però davvero innovativo perché fonde il peggio dell’esperienza Segratese (Santa Monica) e dell’esperienza sestese (ex Falck): di Segrate il modello urbanistico e di Sesto il modello di Business, come a dire il teatro e gli attori. Davvero indecente. Anche di questa avventura speculativa è possibile che, più che le riviste di architettura, se ne debbano occupare le procure.