sabato 17 marzo 2012

NASCE IL comitato cittadino per la salvaguardia dei servizi educativi pubblici

COMITATO CITTADINO PER LA SALVAGUARDIA DEI SERVIZI ALL'INFANZIA E ALL'ADOLESCENZA

Il Comitato “Salvaguardiamo i Servizi Educativi Pubblici” nasce nel febbraio 2012 per garantire la continuità a gestione pubblica dei servizi educativi per l'infanzia e l'adolescenza del comune di Pioltello.

Chi siamo
Siamo genitori, nonni, tate, lavoratori comunali, lavoratori dell'Azienda speciale Futura, associazioni e cittadini di Pioltello.
 
  Perché siamo nati:
L’Amministrazione Comunale sta mettendo in dubbio la gestione  pubblica dei suoi servizi educativi all’infanzia e all’adolescenza (Nidi, Centri per Famiglia, Educativa Territoriale e Sportello Genitori) mettendo in primo piano scelte economiche piuttosto che la tutela dei suoi servizi.
Non siamo d’accordo su questa scelta e crediamo che sia fondamentale mantenere i servizi a gestione pubblica per i seguenti motivi:
-   L’art. 31 della Costituzione Italiana prevede che la Repubblica “protegge la maternità,  l’infanzia  e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo”.
- l’Amministrazione Comunale, esternalizzando i suoi servizi, non riuscirebbe più a garantire una così alta qualità dell’offerta educativa. Questo significa non investire più sulla prevenzione, creando alla lunga maggiori costi per la Pubblica Amministrazione (quindi per i cittadini di Pioltello) che sarebbe costretta a far fronte alle situazioni di disagio e fragilità non più sostenute dai servizi stessi.
-  I lavoratori sarebbero costretti a cercare forme di lavoro più stabili altrove e la qualità dei servizi verrebbe penalizzata o compromessa.

Cosa chiediamo
1. Garanzia della continuità a gestione pubblica dei servizi ad oggi erogati dall’Azienda Speciale “Futura” con l’applicazione per i suoi lavoratori di un contratto di lavoro rispondente alle reali prestazioni offerte (CCNL degli Enti Locali).

2. Riapertura della sala piccoli del Nido Monteverdi con la conseguente assunzione di personale idoneo e qualificato.

3. Contratto di lavoro a tempo indeterminato per 4 lavoratrici (oggi a tempo determinato) che al momento occupano un  posto di ruolo nel Nido di Seggiano.

4. Ritiro/annullamento della delibera di giunta n. 129  del 3 novembre 2011 in particolare per i punti riguardanti:
-  l'applicazione della retta massima se presente nel nucleo familiare (genitore o familiare convivente) anche un solo lavoratore autonomo, un professionista, un titolare  di P. IVA ovvero un
socio o amministratore di società di persone o capitali);
- la riserva di posti in favore degli utenti in condizioni di svantaggio pari al massimo al 5% dei posti effettivamente occupati in ogni nido.

5. Riapertura dello Sportello Genitori ai cittadini.

6. Convocazione di un consiglio comunale aperto sul futuro dei servizi educativi suddetti.

In cosa crediamo
- crediamo che le scelte della Pubblica Amministrazione debbano essere prese insieme ai cittadini, alle associazioni, alle forze sociali e sindacali del territorio;
- crediamo che il servizio Nido in Italia debba essere integrato tra i servizi all'istruzione e non debba rimanere un servizio a domanda individuale;
- crediamo che i bambini e le famiglie non debbano subire fenomeni di esclusione sociale e di discriminazione, che la crisi mondiale non debba portare nessun governo a distinzione di sesso, di diversa abilità, di nazionalità, etnia, religione e condizione economica, ma perseguire tutte le iniziative per riconoscere il valore, l'unicità e la dignità di ogni minore;
- crediamo che i servizi educativi siano un luogo di crescita e una forma di prevenzione sul territorio;
- crediamo nella forza delle persone e nel loro ruolo per la costruzione del futuro di tutti.

Cosa promuoviamo
  • Una raccolta firme per chiedere la continuità, a gestione pubblica, dei servizi educativi ad oggi erogati dall’Azienda Speciale “Futura”. 
  • L’organizzazione di un evento rivolto alle famiglie e ai bambini “Primi passi...e non gli ultimi” per sensibilizzare, con forme ludiche e aggregative, i genitori insieme ai bambini e ai cittadini che condividono le nostre ragioni.
  • La realizzazione di un convegno sugli asili nido come  servizio all’istruzione e non come servizio a domanda individuale  per favorire la conciliazione lavoro- famiglia e per essere servizio di crescita sociale e pedagogica dell’intera comunità, favorendo un’analisi in rapporto alla situazione italiana dei comuni con bilanci a rischio.
  • La segnalazione presso il Garante nazionale per l’infanzia della delibera di giunta n. 129  del 3 novembre 2011 in particolare per quanto riguarda la riserva di posti in favore degli utenti in condizioni di svantaggio.

Il Comitato
Salvaguardiamo i Servizi Educativi pubblici

martedì 13 marzo 2012

BARRIERE ARCHITETTONICHE- GRAZIE AGLI ASSESSORI PER AVER CAMBIATO IDEA ED AMMESSO IL PROBLEMA

 L'AMMINISTRAZIONE SI RAVVEDE E DICE ADDIO ALLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

Non possiamo che essere soddisfatti dell'annuncio fatto dall'Amministrazione Pioltellese, che ha proclamato il 2012, come l'anno dell'abbattimento definitivo di ogni barriera architettonica programmando una serie di interventi ed iniziative:

 

Iniziative e strumenti di collaborazione dei cittadini, che noi avevamo gia proposto ed intrapreso (/migliora-la-tua-citta-mandaci-le-tue.Foto      (un-concorso-con-ottimi-risultati).  (-strade-dimenticate.), che l'Amministrazione mal digeri mostrando notevoli segni di insofferenza, per poi riproporle ora lei. 

Quando qualche mese fa, segnalammo la grave situazione di alcuni nostri quartieri  (denuncia ripresa da un bel servizio del Giorno Martesana e da altri gionali Sud est milano), alcuni esponenti dell'Amministrazione, negarono il problema e bollarono la nostra denuncia come strumentale.

Come ricorda  anche  il Giorno,  alcune cose dette da esponenti dell'Amministrazione e alcuni loro atteggiamenti, stridono se non addirittura si contrappongono con quanto dagli stessi annunciato e dichiarato oggi.

A suo tempo non abbiamo replicato  e non vogliamo ricordare ora, ritenendo certe affermazioni e certi atteggiamenti, il segno della debolezza e dell'incapacità di alcuni nell'accettare e ammetere che non si ha sempre ragione e che l'umiltà nel saper ascoltare, recepire ed accogliere, che fa un buon Amministratore, non chi prende tutto come lesa maestà.

A noi bastano i fatti e le cose importanti,  che finalmente vengano eliminate tutte le odiose barriere architettoniche a noi basta. 

Ringraziamo quindi quegli stessi Assessori per aver finalmente ammesso il problema e cambiato idea  

Il direttivo 

L'articolo del Giorno 

Addio barriere architettoniche A Pioltello si sono messi al lavoro

È nato un gruppo che studierà le soluzioni da adottare per migliorare la qualità della vita

 Abbattere le barriere architettoniche nei quartieri cittadini, per migliorare la qualità della vita dei pioltellesi con problemi di disabilità. È nato a Pioltello un un gruppo di lavoro che si occuperà dei problemi per i diversamente abili, studiando dei progetti mirati per rendere più accessibili strade, marciapiedi e strutture pubbliche. È la risposta ai numerosi disagi segnalati dai nostri lettori nella frazione di Seggiano e denunciati con un servizio fotografico dal nostro giornale. L’inchiesta de Il Giorno sul degrado di strade e marciapiedi nel quartiere, pubblicata cinque mesi fa su segnalazione di alcuni lettori, ha ottenuto un primo risultato e i cittadini ringraziano.

All'inizio dell’anno, il Comune ha costituito un «team antibarriere» che dovrà fotografare la situazione esistente e proporre delle soluzioni. Il gruppo di lavoro dovrà fare un censimento delle barriere architettoniche, dagli accessi senza scivoli davanti ai servizi pubblici ai marciapiedi troppo stretti per le carrozzine, che rendono la vita difficile alle persone con problemi di deambulazione.
Si tratta di una task force formata dall’assessore alla Qualità urbana e lavori pubblici, Walter Finazzi, dal presidente dell’associazione «Diversi da chi?» Massimo Bidoglio, e dai cittadini Cristina Recenti, Rita Chiodi, Davide Maina, Sara Collovà, Simone Garofalo. Tutti i cittadini potranno segnalare situazioni di degrado, rampe di accesso non a norma, barriere architettoniche difficili da superare, problemi che quotidianamente i disabili riscontrano negli spostamenti sul territorio cittadino.
«L’idea di costituire questo gruppo di lavoro è nata nel dicembre 2011, quando una cittadina pioltellese mi scrisse complimentandosi per i nostri 40 chilometri di piste ciclabili ma allo stesso tempo segnalando come, per le persone disabili, fosse davvero difficile accedere solamente ai marciapiedi, dove un solo metro poteva sembrare un chilometro. Questo mi ha fatto pensare, e così l’Amministrazione ha deciso di far diventare il 2012 l’anno dell’abbattimento delle barriere architettoniche». Una segnalazione che ha fatto riflettere, visto che solo pochi mesi prima lo stesso Finazzi aveva tagliato corto con una risposta evasiva e poco rispettosa delle segnalazioni dei cittadini durante un’intervista con il nostro giornale. Il Comune ha deciso di far diventare il 2012 l’anno dell’abbattimento delle barriere architettoniche. «Visti i pochi soldi a disposizione per via dei tagli e del patto di stabilità - continua Finazzi - cercheremo di perseguire il progetto fin dove sarà possibile. Con il presidente Bidoglio si è deciso di affrontare il problema anche in siti pubblici importanti, come piazze e scuole. Speriamo così di riuscire a rendere le strade e i marciapiedi di Pioltello più vivibili e percorribili per tutti». Le segnalazioni possono essere fatte scrivendo una e-mail a w.finazzi@comune.pioltello.mi.it
di Patrizia Tossi
patrizia.tossi@ilgiorno.net

domenica 11 marzo 2012

TANGENTI,CRISI SPECULATIVA: UNA PROPOSTA ETICA E POLITICA

UNA PROPOSTA ETICA E POLITICA


Nel marzo 2011, sei mesi fa, prendendo spunto da ciò che stava emergendo dall’inchiesta su Filippo Penati, mandai una lettera al gruppo dirigente del PD metropolitano chiedendo una presa di posizione verso le amministrazioni comunali. In sostanza proponevo che il direttivo del PD votasse un ordine del giorno in cui si chiedesse ai sindaci e alle amministrazioni comunali, soprattutto quelle guidate dal centro sinistra, di svolgere un riesame delle pratiche urbanistiche in corso.
Questo è il testo della lettera
Milano, 3 settembre 2011
Cari compagni e amici,
alla luce delle ultime notizie sull’inchiesta partita da Santa Giulia e che ha coinvolto Filippo Penati, Sesto San Giovanni, l’Idroscalo Center e che pare non finire qui, penso che il Partito Democratico dovrebbe farsi promotore di un’iniziativa forte e di grande responsabilità politica e civile.
Il tema che andrebbe preso di petto senza giri di parole e senza retorica è, a mio avviso, proprio quello delle politiche territoriali. Sostengo da tempo che la speculazione immobiliare non è solo un problema ambientale, ma è anche una delle cause della debolezza dell’economia nazionale (perché dirotta i capitali dalla produzione alla rendita), dell’erosione del risparmio familiare (perché la speculazione agisce sul prezzo delle case e quindi sul reddito dei cittadini) e della crisi bancaria (perché gli asset immobiliari stanno nei bilanci bancari a valori ormai del tutto sproporzionati). Rimando ai miei libri, e in particolare all’ultimo (“La bolla immobiliare. Le conseguenze economiche delle politiche speculative urbane”, Mimesis, 10€, in libreria da luglio, mi scuso per l’autospot) o, per un riferimento di maggior autorevolezza, all’articolo di Marco Onado comparso oggi sul Fatto Quotidiano.
La mia proposta è che il Partito Democratico inviti, attraverso una presa di posizione pubblica, le amministrazioni comunali, il particolare quelle governate dal centrosinistra, a riesaminare gli atti approvati recentemente e a sospendere l’iter di approvazione di tutti gli atti urbanistici di un certo rilievo, come tutti quelli che prevedono urbanizzazione di grandi aree verdi, realizzazione di importanti strutture commerciali, piani edificatori a fronte di bonifiche ambientali, ecc.
La proposta potrebbe essere formulata in questi termini:
“Il direttivo metropolitano del Partito Democratico invita i sindaci e gli amministratori dell’area milanese a svolgere un approfondimento di analisi sugli atti urbanistici di rilevante impatto economico, finanziario, ambientale, infrastrutturale recentemente approvati o in discussione nei loro comuni. In particolare sugli atti che riguardano bonifiche ambientali, riconversioni di grandi aree industriali dismesse, realizzazione di grandi strutture commerciali, insediamenti residenziali consistenti.
Il riesame si rende opportuno alla luce degli sviluppi dell’inchiesta recentemente avviata dalla Procura di Monza e, più in generale, in relazione ai riflessi che le scelte urbanistiche hanno sulla situazione economica del paese, sulla tenuta dei risparmi familiari e sulla solidità del sistema creditizio”.

Questa è una proposta concreta, ovviamente perfezionabile, su cui, perché abbia una certa efficacia dal punto di vista politico e urbanistico, andrebbe presa una decisione in tempi brevi.
Vi invito a considerare questa proposta aggiungendo eventuali suggerimenti anche in relazione alle modalità attraverso le quali potrebbe essere gestita.
A presto
mario de gaspari
Come dicevo si trattava di una proposta concreta, niente di particolarmente traumatico, ma semplicemente la presa d’atto che qualcosa non stava funzionando nel rapporto tra le pubbliche amministrazioni e il mondo immobiliare. Sono passati sei mesi, altri personaggi sono finiti sotto inchiesta e in buona sostanza mi pare che i problemi si siano solo aggravati.
Non solo l’ordine del giorno che proponevo non è stato discusso, ma nessuno del gruppo dirigente si è sognato di darmi una risposta: può anche essere che mi sbagliassi e che ci fossero buone ragioni per essere contrari, ma mi piacerebbe conoscerle.
Allora l’inchiesta riguardava Penati, e può essere comprensibile se non giustificabile qualche riguardo, oggi riguarda Boni e l’amministrazione regionale e faticherei a capire.
Mi pare che anche oggi si parli si centri commerciali, bonifiche e urbanizzazioni sgangherate: rifaccio la proposta negli stessi di allora, fraternamente e confidando in un partito più attento.
mario de gaspari

venerdì 9 marzo 2012

L'INDAGINE CHE COINVOLGE DAVIDE BONI ( Vice Presidente Regione Lombardia) CI STIMOLA UNA DOMANDA

E' NATO PRIMA L'UOVO O LA GALLINA?
 
L’indagine che coinvolge Davide Boni, al di là delle considerazioni di rito sulla Lega dei duri e puri e sul quel verminaio tangentizio che è la Regione Lombardia formigoniana, permette alcune valutazioni interessanti. È nato prima l’uovo o la gallina? 
È la corruzione che genera un ceto politico palesemente inadeguato a guidare paese, regioni e città in un momento così difficile o è il contrario? Siccome il ceto politico è inadeguato, scadente e pertanto irresponsabile e precario è più che probabile che ne facciano parte una moltitudine di persone per niente irreprensibili sotto il profilo dell’onestà?
 In un bel libro sull’iperinflazione nella repubblica di Weimar Adam Fergusson sostiene che a quel tempo fu la precipitosa perdita di valore del marco a causare il crollo dei valori tradizionali dell’onestà e del lavoro. “Man mano che le condizioni personali dei singoli diventavano meno sicure, anche il patriottismo, gli obblighi sociali e morali si dissolvevano. La morale comune scricchiolava, l’atteggiamento più diffuso era la volontà di infrangere le regole… Nel mondo degli affari, della politica, del pubblico impiego aleggiava ovunque la corruzione.” 
Fergusson annota altresì come nei rari momenti di ripresa e di stabilità la corruzione diminuisse rapidamente, anche perché, ovviamente, c’erano minori possibilità di arricchirsi con la speculazione.
Ho la convinzione che sia così anche oggi. Le tangenti a Boni sarebbero in buona parte legate alla realizzazione di centri commerciali. È sotto gli occhi di tutti il disastro economico e ambientale che ha prodotto la proliferazione dei megastore e questo disastro sarebbe ovviamente lo stesso anche se tutto fosse stato fatto nel pieno rispetto delle regole. 
Occorre dunque guardare alla concezione che sta alla base della scelta  di consentire la realizzazione di centri commerciali ovunque, perché è questa concezione che origina la corruzione. Se si pensa che questi facciano un gran bene all’economia, che sia un bene che i comuni risolvano con queste realizzazioni i loro problemi finanziari, che questi sono il modo giusto per risolvere il problema delle aree dismesse, che questi rappresentano la nuova agorà, eccetera eccetera, se la si pensa in questo modo è quasi una conseguenza naturale ritenere che non c’è nulla di male se si ricavano un po’ di soldi anche per il partito, che in fondo è una componente rilevante della società. E quindi che non c’è niente di male se un po’ di soldi se li prende anche il politico di turno, che in fondo è una componente del partito. Le cose vanno proprio così: se non c’è niente di male…. meglio a noi che agli altri. E se non c’è niente di male che i soldi vengano a noi tanto meglio se ne vengono un po’ anche a me. Così ragionano quelli che sono sotto inchiesta e altri che lo saranno prossimamente.
Quando era in corso di approvazione la realizzazione del grande centro commerciale di Segrate la Lega era contraria e uscì dalla giunta. Oggi quella cosa è approvata a la Lega è serenamente in giunta. Cosa pensare? Dopo le perplessità iniziali si saranno convinti… 

Albuzzano è un paesello in provincia di Pavia, poco più di tremila abitanti, ma anche lì volevano la loro “Happy city”, oltreché aumentare gli abitanti di un buon 50%. Anche Albuzzano è finito nell’inchiesta. 

Gli argomenti che portano gli amministratori per sostenere centri commerciali e improbabili insediamenti residenziali sono sempre gli stessi, stucchevolmente ripetitivi come se ci fosse una velina che gira di mano in mano. 

È stato così anche a Pioltello, quando venne combinato l’affare coi fratelli Siano per il parco delle cascine, pericoloso replicante dell’analogo segratese della Boffalora già sotto inchiesta. Ed è stato così quando venne combinato l’altro affare, quello sulla Sisas, replicante di quello sestese sulle aree Falck. E oggi nelle carte dei magistrati si parla anche di questo. L’avevamo anticipato e non ci stupisce. 
 Anche in questi casi gli argomenti erano quelli della sopracitata velina: le aree che vengono cedute, le compensazioni, i costi per la bonifica e infine, perla tra le perle, lo sviluppo del paese.
Ormai è qualche anno che sosteniamo che occorre prendere il problema all’origine. Finché non ci si convincerà che la speculazione immobiliare frena l’economia e impoverisce i territori continueremo a sentire sindaci fautori dello sviluppo con le trite argomentazioni che abbiamo sentito ad Albuzzano, Segrate, Pioltello e continueranno a spuntare orribili centri commerciali travestiti in vario modo, piani per insediamenti residenziali che più bislacchi non si può e si parlerà di bonifiche a costi iperbolici.
È proprio così che il malgoverno e una concezione assurda dello sviluppo urbano spalancano le porte alla corruzione.