BONIFICHE E RIFIUTI PERICOLOSI
un'emergenza senza fine? Oggi Greenpeace presenta il rapporto
Le bonifiche
Una pesante eredità del passato
Decenni d’industrializzazione selvaggia hanno aperto numerose ferite sul nostro territorio. Oggi vaste aree - suoli, acque interne, mari - non sono accessibili alla cittadinanza perché pesantemente contaminate. La bonifica di questi siti è al tempo stesso un riconoscimento degli errori del passato e un impegno a tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini: le sostanze tossiche dei siti inquinati si disperdono nell’ambiente, con impatti generalizzati sulla popolazione e sul territorio circostante.
In Italia, le aree da bonificare sono moltissime: 57 di esse, le più pericolose, sono state classificate come “Siti d’Interesse Nazionale” (SIN: acronimo perfetto, visto che sin in inglese vuol dire “peccato”). I contaminanti maggiormente presenti all’interno dei SIN sono diossine, idrocarburi policiclici aromatici, metalli pesanti, solventi organo clorurati e policlorobifenili (PCB). Nel totale i SIN coprono il 3% del territorio nazionale: 1.800 chilometri quadrati di aree marine, lagunari e lacustri (il doppio della Laguna di Venezia e del Lago di Garda messi insieme) e 5.500 chilometri quadrati di aree terrestri (più della somma delle province di Milano, Pavia e Lodi). I Comuni inclusi nei SIN sono oltre 300, con circa 9 milioni di abitanti e non c’è regione italiana che non abbia nel suo territorio almeno un sito contaminato.
Come procedere con le bonifiche? Greenpeace propone cinque passi per uscire dall’emergenza e trasformare le bonifiche in occasione di ricerca e innovazione, creando occupazione e salvaguardando il territorio, le risorse naturali e la salute umana:
- Fine della gestione commissariale ed emergenziale delle bonifiche.
- Abolizione dell’art.2 della Legge n.13/2009 (cioè di ogni ipotesi di “condono tombale”).
- Elaborazione di un Piano Nazionale per le bonifiche dei SIN, che dovrà prevedere: - nuovi investimenti produttivi e nuove infrastrutture con elevati standard di sostenibilità ambientale per abbattere le emissioni inquinanti e prevenire la generazione di rifiuti; - misure e programmi per l’efficienza e il risparmio energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili; - attività di ricerca, sistemi di monitoraggio e controllo della qualità ambientale dei siti e degli effetti sulla salute dei cittadini.
- Certezza sulle risorse finanziarie assegnate al Piano Nazionale bonifiche, sia da parte del Governo, sia dalle imprese interessate.
- Allargamento alle rappresentanze dei cittadini, ai sindacati e alle associazioni ambientaliste di ogni sorta di tavolo di confronto sul tema bonifiche.
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