I negozi di Pioltello contro il Comune
La chiusura di Limito, Seggiano e Pioltello Vecchia ha portato più danni che vantaggi alle attività commerciali della zona, che chiedono un passo indietro dell'amministrazione
Negozi (foto Attalmi)
«Non lavoriamo più - afferma Giuseppe Bellantoni, presidente Ascom di Limito - da quando i centro storici sono stati chiusi al traffico, nei vecchi quartieri non c’è più il passaggio dei clienti, il commercio locale sta morendo. Il paese invecchia, gli anziani hanno bisogno dei negozi per fare gli acquisti di tutti i giorni e per avere dei centri abitati più vivi, dove la gente possa uscire di casa senza paura».
Nei giorni scorsi, il Comune ha incontrato i commercianti delle zone più bersagliate dalle nuove ordinanze sul traffico, ma in tutti i quartieri il coro della protesta è unanime.«Siamo disposti a collaborare per trovare delle soluzioni a basso costo -continua Bellantoni - non servono i soldi, ma idee che possano salvarci da questa pesantissima crisi. Si potrebbero creare dei negozi di nicchia, sviluppare un piano commerciale vincente, delle strategie che aiutino i negozianti a tenere aperte le saracinesche».
Le strade più tartassate sono via Dante di Limito, dove su una quarantina di negozi le saracinesche abbassate sono almeno dieci, la centralissima via Roma di Pioltello Vecchia e via Brasile a Seggiano. «Non ci rassegniamo - incalza il portavoce dei commercianti di Limito- continueremo a tornare alla carica per salvare i negozi della chiusura. Solo a Limito, entro fine anno falliranno altri due colleghi, al situazione è insostenibile». Nel mirino della protesta anche la svalutazione immobiliare dei quartieri. «Gli spazi commerciali chiusi rimangono vuoti e invenduti - ricorda Bellantoni- e questa situazione sta facendo abbassare il valore di tutti i negozi. A Limito la situazione è tragica».
di Patrizia Tossi
IL GIORNO MARTESANA
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