sabato 26 novembre 2011

JABIL STORIA DI UNA LAVORATRICE


STORIA DI UNA LAVORATRICE CHE HA DEDICATO LA VITA ALLA SUA AZIENDA.

Mi chiamo Anna Lisa ho 45 anni e lavoro in questa azienda da26 anni
> ,l'ho vista crescere ed evolversi,l'ho vista mutare e progredire,l'ho
> vista diventare un'eccellenza nel settore delle telecomunicazioni e
> purtroppo la sto vedendo chiudere con la sua chiusura si decretano
> anche la fine dei miei sogni e l'inizio di una sopravvivenza
> precaria,incerta,deludente.
>
> Non era ciò che avevo messo inconto per il mio futuro,non era quello
> che speravo di ottenere svolgendo sempre lealmente e puntualmente il
> mio compito,dedicandomi al mio lavoro con passione ed interesse in
> quanto mi ha sempre affascinato e coinvolto.
>
> Mi sono sempre occupata di collaudo di circuiti ,ho sempre prestato
> attenzione a come questo lavoro lo svolgevano i miei colleghi e sono
> stata anche una delle prime donne a collaudare.
>
> Ho dimenticato di dire il nome dell'azienda presso cui lavoro,forse
> perchè un pò provo vergogna ad associarla al mio nome,forse perchè non
> mi riconosco più in essa da 4anni a questa parte da quando la "famosa"
> Siemens Nokia è stata ceduta ad una mutinazionale americana che porta
> il nome di Jabil,da quel momento sono iniziati problemi per tutti i
> lavoratori e ora di tutto il nostro impegno e le nostre competenze
> lavorative davvero non sappiamo più che farcene,da quando con strane
> pressioni psicologiche siamo stati quasi tutti demansionati e relegati
> a lavori che non rispondono affatto al nostro inquadramento
> professionale.Eravamo abituati a poter proporre le nostre idee,a dare
> i nostri consigli ad essere presi in considerazione ora da 4anni siamo
> stati messi nell'angolo ,con la paura di poterci esprimere liberamente
> e chi ha avuto il coraggio di farlo ha duramente pagato la sua voglia
> e il suo amore per la verità finendo in qualche stanzina isolato dal
> resto del mondo ma questa è un'altra storia.
>
> Dopo due anni di cassa integrazione ordinaria ,ed un anno di cassa
> straordinaria l'epilogo,comunicato via fax senza nemmeno un'incontro
> da parte dei dirigenti con i lavoratori,un fax scarno e freddo come
> sono freddi gli animi di questi personaggi ci comunica che saremo i
> prossimi mobilitati del millennio.
>
> Inutile (o forse no)specificare che alla mia età si è troppo giovane
> per andare in pensione ma anche troppo vecchia per cercare un lavoro.
>
> Inutile sottolineare che tutto il nostro settore è in crisi più
> totale,inutile far notare che la crisi mondiale che stiamo vivendo non
> migliora di certo le cose.
>
> Peccato che le bollette continuino ad arrivare ugualmente però,peccato
> che bisogna anche comperare qualcosa da mangiare se si vuole
> sopravvivere dato che di vivere ci stiamo dimenticando ormai,inutile
> far notare che senza un lavoro ti senti senza identità e che hai la
> sensazione di non avere un ruolo,di non avere più valore,di non avere
> più la tua dignità.
>
> Senza il lavoro non si è quasi nulla e spesso ci si dimentica che in
> quel bel libro chiamato Costituzione Italiana si afferma che:l'Italia
> è una Repubblica fondata sul lavoro ma qui mi sa che invece di far
> lavorare le persone si giochi ad "affamarle" ed a renderle prive di
> stimoli,le vengono rubati i sogni e della ragazzina piena di progetti
> per il futuro e per la sua vita che è entrata nel mondo del lavoro
> subito dopo la scuola a 19 anni ora è rimasto ben poco apparte la
> volontà di non arrendersi.
>
> Non sarà un bel Natale questo per noi ,non sarà un bel Natale perchè
> come regalo abbiamo ricevuto il licenziamento ma ci siamo stretti in
> un'abbraccio ,abbiamo unito le nostre grida silenziose ed abbiamo
> creato un presidio permanente da da 4 mesi ci vede coinvolti a pieno
> regime.
>
> Abbiamo e stiamo cercando di tutelare solo il nostro posto di lavoro
> ed intanto che le lancette dell'orologio girano ed i giorni passano
> stiamo attendendo il12 Dicembre che sarà il giorno che vedrà tutti noi
> lavoratori ricevere le lettere di licenziamento,stiamo cercando di non
> restare nell'ombra,di non piegarci difronte all'ingiustizia che fa
> sentire queste persone così tanto piene di se al punto di disporre
> delle nostre vite senza neanche chiederci se siamo daccordo o
> meno,stiamo cercando di far conoscere la nostra storia a chi avrà la
> bontà di leggerla solo per far capire che le prevaricazioni non
> avranno le nostre volontà,che il presidio esiste e resiste e che non
> andremo via da qui nemmeno quando avremo ricevuto le lettere ma che
> quello sarà solo l'inizio della nostra lotta.
>
> Difficile far tornare la serenità sul volto di quella ragazzina
> diciannovenne che mi osserva e che continua ad avere la testa che le
> frulla in cerca di idee nuove e di come reagire a questa mattanza che
> nessuno ha chiesto ma anche difficile portarle via sorrisi e sogni
> perchè quelli sono miei e non sono in vendita così come non lo è la
> mia dignità!
>
> Anna Lisa Minutillo

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