domenica 22 gennaio 2012

PIOLTELLO IN BRAGHE DI TELA O SULL'ORLO DEL BARATRO?

 ANALISI IMPIETOSA DI UN DISASTRO SOTTACIUTO 

Vi è centro sinistra e centrosinistra
Vi è un periodo del governo del centro sinistra che ridava dignita a Pioltello e ai suoi cittadini, che faceva  la revisione degli estimi, recuperava  un sacco di soldi sulle aree di trasformazione ( di miliardi di lire), istituiva le microzone che i comuni stanno facendo ora. Aveva un bilancio sano, faceva le opere pubbliche, comprava chilometri sul trasporto pubblico, aveva istituito il trasporto festivo gratuito, aveva istituito il fondo per le nuove povertà..... E aveva eliminato la tassa sulle insegne, sui passi carrai.... E, si noti, il patto di stabilità c'era anche allora.
Vi è un altro periodo del centro sinistra, dove i servizi vengono ridotti o cancellati...., dove spariscono gli asili e si aumentano le tasse,.....dove si svendono pezzi del patrimonio e della propria storia,..... dove si da la colpa troppo facilmente al patto di stabilità.

Pubblichiamo un contributo
di Mario Tarricone (già direttore e segretario generale di Pioltello)
Mario De Gaspari (già sindaco di Pioltello)

I problemi finanziari del comune di Pioltello non derivano da una congiura di speculatori internazionali e il patto di stabilità riguarda tutti i comuni italiani.
I problemi attuali sono invece le conseguenze dell’incapacità di programmare, di pensare al domani, della demagogia politica, dell’incapacità gestionale dal punto di vista politico-amministrativo.

Tutto ciò deve farsi risalire agli ultimi 4/5 anni della giunta Concas. Se per l'Italia sono stati necessari 30 anni per rischiare il baratro, a Pioltello ne sono bastati 5.

 Il problema fondamentale è che la spesa corrente continua a galoppare e per starle dietro è necessario aumentare le imposte. La spesa cresce e dovrebbero crescere anche i servizi, che invece vengono ridotti.

 L’amministrazione De Gaspari, con la direzione di Tarricone, aveva estinto alcuni mutui per ridurre  la spesa corrente e avviato la pratica di chiusura dello swap, che tanti problemi ha causato ad altri comuni, ancora oggi invischiati nella faccenda dei derivati. Ma l’attuale amministrazione non ha voluto prendere decisioni difficili, perché la campagna elettorale era alle porte. E quindi la verità è stata taciuta. Quali informazioni ha avuto la cittadinanza della situazione esistente e della cura da cavallo che si prospettava? Nessuna. E la prima  mazzata è puntualmente arrivata subito dopo l’esito elettorale.

Infatti nel luglio del 2011 l’amministrazione ha aumentato l'addizionale per l'energia elettrica del 100% e in agosto ha riconfermato, nella aliquota massima,  l'addizionale comunale  IRPEF per riequilibrare il bilancio dell’anno, approvato solo sulla carta, ma in sostanziale squilibrio dopo appena 2 mesi dalle elezioni.

Se l’attuale amministrazione farà davvero quanto ha dichiarato, sull' IMU (ex ICI) avrà totalmente utilizzato i margini disponibili per il comune e dal prossimo anno sarà ancora al punto di partenza. Non potrà più procedere a nuovi aumenti e non le resterà che ridurre ancora di più i servizi. La situazione economica del paese è già difficile e se anche il comune riduce i servizi, per i cittadini la situazione diventa davvero drammatica.

Per quanto riguarda il patto di stabilità e la necessità di procedere con le alienazioni delle farmacie e di beni patrimoniali, bisogna ricordare che sulla parte investimenti il patto di stabilità funziona per cassa: puoi pagare, in relazione all'obiettivo non più di quanto hai già incassato da alienazioni, cioè vendita di beni, e da oneri di urbanizzazione. Per tale motivo occorreva programmare e limitare gli investimenti, sapendo che c’erano dei pagamenti da effettuare. Quali sono poi stati i risultati di questi grandi investimenti?

I nodi ora sono venuti al pettine: i debiti nuovi si sono aggiunti ai precedenti e le ditte non sono state pagate.
Infatti alla fine del 2010 il Comune di Pioltello doveva pagare circa 8.000.000 di euro per opere pubbliche per effetto di decisioni mai prese o erroneamente assunte durante il periodo amministrativo precedente e sempre comunque durante la gestione Concas. Nel frattempo molte opere avviate sono ferme.
Le imprese, che non vedono pagamenti dal Giugno del 2010, sono esasperate. Molto spesso si tratta di cooperative, di piccole imprese sub-appaltatrici che sono state costrette a licenziare i propri dipendenti e che per ottenere  acconti sono state costrette ad adire per vie legali nei confronti dell’Amministrazione Comunale.
Nel  corso del 2011 pare siano stati effettuati diversi pagamenti a seguito di decreti ingiuntivi, con aggravio di spese legali e interessi. Corrisponde al vero? Sarebbe opportuno conoscere la verità.
La frenata del mercato edilizio ha causato probabilmente il mancato introito degli oneri, ma questo era largamente prevedibile vista la crisi del settore: rimane comunque il fatto che questi avrebbero coperto solo una minima parte del debito e che il mercato edilizio è in calo dal 2007. Per questo abbiamo sempre sostenuto che l’operazione parco delle cascine è solo un regalo alla speculazione e non un’operazione economica per il comune: infatti a Segrate i lavori sono fermi da anni e per il comune i costi superano largamente i benefici.
Il comune di Pioltello si è messo all’angolo da solo e oggi l'unica fonte di introito possibile rimane quella delle vendite. In tempi brevi può comunque può andare in porto solo quella delle farmacie. Per le altre si prevedono tempi lunghi e incertezze, perché non sarà facile trovare l’acquirente e decidere sulla destinazione degli immobili. A meno di non svendere il patrimonio e di concedere volumetrie ultravantaggiose al compratore, cosa sempre possibile quando ci si trova con l’acqua alla gola. Lo stato di allarme finanziario dichiarato non è certo il modo migliore per iniziare una trattativa. In ogni caso, bisogna sempre ricordare che un bene si può vendere una volta sola e che una volta venduto verranno meno le risorse che ogni anno quello stesso bene è in grado di produrre. E dopo?


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