mercoledì 29 febbraio 2012

UNA RISPOSTA DOVUTA ALL'ASSESSORE BOTTASINI

L'OBBIETTIVO COMUNE NON E' LA RACCOLTA FIRME? 

 IL PRESUPPOSTO DELL'ITALIA SONO ANCHE IO
 PER NOI E', NESSUNO ESCLUSO

 
Desideriamo rispondere alla malevola e gratuita insinuazione dell’assessore  Bottasini, contenuta nella comunicazione sottostante.

 
Gratuita perché non si comprende cosa c’entri la validazione delle firme da noi raccolte in una comunicazione che propone un’iniziativa alla Consulta Interculturale di Pioltello. Se Bottasini ha dei rilievi da fare sulla regolarità della nostra azione li presenti alle autorità competenti e chieda l’annullamento delle firme. Altrimenti taccia.

 
Gratuita e anche malevola perché Bottasini finge di non sapere che in data 15 dicembre 2011, la nostra lista, insieme alle associazioni Centro Islamico di Milano e Lombardia, La Fratellanza, Amal, La Perla del Pacifico, ha promosso un incontro invitando TUTTE le organizzazioni interessate ad aderire alla campagna (tra cu i rappresentanti locali dei soggetti che hanno promosso la campagna a livello nazionale). In quella sede abbiamo proposto di promuovere un comitato locale e di svolgere iniziative comuni. Il contributo della “Lista per Pioltello” alla riunione e alla proposta (oltre agli scomposti e maleducati interventi di due suoi esponenti, i quali hanno più volte interrotto le altre persone mentre parlavano), è stata la dichiarazione che intendeva, salvo diversa e successiva decisione, svolgere i banchetti autonomamente. Le persone e le organizzazioni presenti hanno tuttavia ribadito l’intento di collaborare.

In seguito le organizzazioni che hanno promosso l’incontro hanno costituito, seppur in modo informale, un comitato locale, raccogliendo anche l’adesione della Fabbrica di Nichi di Pioltello e del costituendo circolo ARCI “La società degli eguali”. Cos’abbia fatto la “Lista per Pioltello” non lo sappiamo e non ci interessa saperlo. Certamente non ha più contattato nessuna delle suddette realtà. Salvo in un caso, via face book, quando uno dei due maleducati di cui sopra ha invitato il presidente della “Pela del Pacifico” ad unirsi alla “loro” raccolta delle firme, a condizione però che la cosa non avvenisse in collaborazione con la nostra lista. Non si capisce quindi perché avremmo dovuto, come scrive Bottasini, “chiedere una mano” a loro.

 
Precisiamo che abbiamo svolto, come preannunciato e secondo il nostro stile partecipativo, numerosi incontri con gruppi d’interesse, all’interno dei caseggiati, nelle sedi delle associazioni. Questo lavoro ha prodotto la raccolta di centinaia di firme, che sono state regolarmente autenticate dai soggetti riconosciuti dalla legge a svolgere tale funzione (e che, per informazione di Bottasini e dei lettori, non sono solo i consiglieri e gli assessori della “Lista per Pioltello”, ma anche i consiglieri comunali delle altre liste, i consiglieri provinciali, quelli regionali, i deputati e i senatori, più diverse altri pubblici ufficiali che non elenchiamo per non dilungarci troppo). Le firme sono state regolarmente depositate presso il comitato promotore di Milano e chiunque ne può verificare la validità.  

 
Vogliamo concludere questa risposta esprimendo il nostro profondo rammarico e tuttavia lanciando una proposta costruttiva.

Un grande rammarico per una calunnia gratuita lanciata da una persona che ha sempre raccolto la nostra stima e il nostro rispetto. Com’è possibile che si arrivi a denunciare, senza alcun riscontro, e per puro dispetto, un gruppo di persone che si sta impegnando per il tuo stesso scopo? Per di più quando questo scopo è il riconoscimento dei diritti civili alle persone che ne sono prive? Possiamo comprendere le ragioni umane e di parte che spingono una persona della levatura di Giuseppe Bottasini a prestarsi a questo indecente teatrino. Le comprendiamo ma non le giustifichiamo. Non intendiamo farlo in virtù del rispetto che gli dobbiamo. A lui e alla sua lista.

TERRITORIO E SOCIETA’ è consapevole del drammatico momento che sta attraversando Pioltello: i problemi della casa e del lavoro che opprimono un numero crescente di nostri concittadini si riversano sulle fasce più deboli della popolazione e sono fonte di un diffuso malessere per interi quartieri della città. Problemi che sono acuiti dai discutibili comportamenti e dalla rovinosa  gestione delle risorse pubbliche da parte dell’amministrazione comunale. Tant’è che oggi, in cui pure sarebbe necessario intervenire, il bilancio del comune non lo permette e anzi si pensa addirittura di chiudere dei servizi essenziali.

In un quadro di questo genere, è paradossale che la “Lista per Pioltello” polemizzi con chi, come noi, si impegna per affrontare questa situazione e per cercare delle soluzioni. Il fatto di aver condiviso la raccolta delle firme per la campagna “L’ITALIA SONO ANCH’IO” deve invece spingere a cercare spazi di collaborazione con le realtà che, evidentemente, affermano gli stessi principi e gli stessi obiettivi.

TERRITORIO E SOCIETA’ non intende piegarsi ad una  logica di contrapposizione sterile e particolaristica.  Vogliamo anzi cogliere l’occasione di questo spiacevolissimo incidente per invitare Bottasini e la “Lista per Pioltello” ad un incontro, in cui discutere apertamente dei problemi della nostra città e delle proposte da costruire insieme a tutti coloro che hanno idee ed energie da spendere per il bene dei cittadini.

Ci aspettiamo che questa positiva disponibilità al dialogo non sia disattesa.

IL DIRETTIVO
TERRITORIO E SOCIETA'

LE DICHIARAZIONI DELL'ASSESSORE
From: Giuseppe Bottasini < giuseppe.bottasini
To: --------------------------------------------------------------------
Date: Wed, 1 Feb 2012 15:19:05 +0100
Subject: Iniziativa conclusiva su Italia sono anch'io e riflessione su stranieri

Ciao

domenica la Lista per Pioltello ha chiuso la raccolta firme per Italia sono anch'io, con un totale di 400 firme. Dato il tema, direi che è andata bene. Non sappiamo ancora quante ne siano pervenute in Comune né quante ne abbia raccolte Territorio e Società (non ci è chiaro chi gliele stia validando visto che non hanno consiglieri o assessori né hanno chiesto una mano a riguardo).

Come Lista stiamo organizzando per i primissimi giorni di marzo (probabilmente venerdì 2) un incontro pubblico con uno degli organizzatori della raccolta (CGIL Lombardia) in cui vorremmo da un lato fare il punto di come è andata la campagna e dall'altro dare una prima occasione per ragionare pubblicamente sui temi toccati dalle proposte di legge, partendo dalla particolare situazione di Pioltello (23% di cittadini stranieri) che potrebbe farne un laboratorio molto interessante ed importante.
Nella nostra ipotesi, l'incontro dovrebbe svolgersi al Bonoua e coinvolgere anche gli stranieri, con un volantinaggio plurilingue su cui stiamo iniziando a lavorare.

Ci piacerebbe organizzare l'incontro insieme ad altri, prima di tutti la Consulta.
Cosa ne pensate?

Giuseppe

2 commenti:

giubot ha detto...

Un mio commento altrettanto "doveroso":

1. La frase qui riportata non fa affatto parte di una mia comunicazione alla Consulta, ma di un mio mail privato indirizzato a due persone della Consulta. Confido che a T&S sia conscia della differenza - anche legale - tra un documento pubblico e la corrispondenza privata. Sono pertanto a chiedervi di informarmi su come siate venuti in possesso di una mia mail privata e di correggere l'articolo su questo punto.

2. Da questa grave scorrettezza conseguono i retropensieri altrettanto scorrettamente attribuitimi. La mail è in risposta ad una domanda sull'andamento della raccolta firme a Pioltello: la Lista aveva raccolto tot firme, in Comune non ne erano arrivate e non sapevamo quante ne avesse raccolto Territorio e Società.
L'osservazione su chi stesse validando le firme raccolte da T&S non è una insinuazione ma una affermazione: non ci risultava (né ci risulta) che alcuno degli assessori e dei consiglieri comunali pioltellesi stessa validando le firme. Poiché è richiesta la presenza fisica del validatore all'atto dell'apposizione della firma e poiché è ovviamente più facile avere tale presenza rivolgendosi ai validatori che abitano a Pioltello, l'osservazione era un implicito invito a far presente che, volendo, di validatori che potevano "dare una mano" a sostegno della raccolta se ne potevano trovare. E non c'è affatto scritto che "la mano" dovesse essere chiesta alla Lista.

3. Gli inviti al dialogo, quando sono accompagnati da un'aggressione pubblica, scorretta nel metodo ed infondata nella sostanza, non sono molto credibili.

Giuseppe Bottasini
Lista per Pioltello (l'assessore, in tutto ciò, non è mai entrato)

TERRITORIO E SOCIETA' PIOLTELLO ha detto...

Dispiace smentire pubblicamente Bottasini, il quale intende negare l’evidenza.

La comunicazione che Bottasini sostiene essere privata, infatti, è stata inviata a tutto l’indirizzario della Consulta Interculturale. Alleghiamo una copia della mail con tanto di data e orario in modo che ciascuno possa verificare la veridicità della nostra affermazione.

Vista la valenza (e il numero) delle persone a cui la comunicazione è giunta, non potevamo astenerci dall’assumere una posizione pubblica.

Del resto, appare difficile pensare di rivolgersi ad un funzionario pubblico (e a persone che sono ufficialmente componenti di un organismo del Comune) e allo stesso tempo ritenere “riservata” questa comunicazione. Soprattutto se si parla a nome di una forza politica.

E questo per rispondere alla questione del metodo, che, come abbiamo appena dimostrato, è tutt’altro che scorretto. Almeno il nostro.

E veniamo alla sostanza, che Bottasini definisce infondata.

A supporto di tale definizione, Bottasini si produce in una descrizione sul come e perché avremmo dovuto “chiedere una mano” a consiglieri e assessori di Pioltello per autenticare le firme da noi raccolte. E sulla distinzione tra “affermazione” e “insinuazione”. Evitando di rispondere, appunto, alla sostanza dei nostri appunti.

A che titolo infatti Bottasini si preoccupa di indagare se ci siamo avvalsi degli amministratori locali per autenticare le firme? E soprattutto: perché?

Noi ribadiamo quanto abbiamo già scritto, e cioè che, insieme ad altre associazioni, abbiamo invitato TUTTI a partecipare alla campagna L’ITALIA SONO ANCH’IO. E che non solo la Lista per Pioltello si è rifiutata di svolgere iniziative comuni, ma che addirittura alcuni suoi esponenti si sono preoccupati di metterci in cattiva luce di fronte ad altre organizzazioni. Cos’ha da dire Bottasini di fronte a questi comportamenti?

Così come ribadiamo che le nostre firme sono state autenticate da soggetti autorizzati a svolgere tale funzione e sono state pertanto regolarmente depositate e acquisite dal comitato milanese promotore della campagna. Perché Bottasini, se aveva dei dubbi in proposito ed era animato dalla curiosità di soddisfarli, non si è rivolto a noi invece di parlarne ad altri? E perché non si preoccupa invece dell’obiettivo da noi raggiunto, visto che è lo stesso per il quale si è impegnato lui con la sua lista?

Chiunque è in grado di rispondere a queste domande, ma noi non vogliamo farlo, tantomeno adesso. Ci limitiamo a rispedire a Bottasini l’accusa di aggressione pubblica nei suoi confronti. Anzi, alla luce dei fatti descritti TERRITORIO E SOCIETA’ ha mostrato una tolleranza straordinaria e ha prodotto una reazione solamente quanto non ha potuto esimersi dal farlo. Chiediamo infatti a ai lettori se piuttosto non ritengono aggressivo il comportamento di alcuni esponenti della Lista per Pioltello, con l’aggravante che tale aggressione è stata messa in atto di fronte ad una iniziale e trasparente offerta di collaborazione.

Siamo quindi del tutto sereni nel rinnovare a Bottasini e alla LpP la richiesta di un incontro, nel quale superare le incomprensioni e lavorare per il bene della città.

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