Nel marzo 2011, sei mesi fa, prendendo spunto da ciò che stava emergendo dall’inchiesta su Filippo Penati, mandai una lettera al gruppo dirigente del PD metropolitano chiedendo una presa di posizione verso le amministrazioni comunali. In sostanza proponevo che il direttivo del PD votasse un ordine del giorno in cui si chiedesse ai sindaci e alle amministrazioni comunali, soprattutto quelle guidate dal centro sinistra, di svolgere un riesame delle pratiche urbanistiche in corso.
Questo è il testo della lettera
Milano, 3 settembre 2011
Cari compagni e amici,
alla luce delle ultime notizie sull’inchiesta partita da Santa Giulia e che ha coinvolto Filippo Penati, Sesto San Giovanni, l’Idroscalo Center e che pare non finire qui, penso che il Partito Democratico dovrebbe farsi promotore di un’iniziativa forte e di grande responsabilità politica e civile.
Il tema che andrebbe preso di petto senza giri di parole e senza retorica è, a mio avviso, proprio quello delle politiche territoriali. Sostengo da tempo che la speculazione immobiliare non è solo un problema ambientale, ma è anche una delle cause della debolezza dell’economia nazionale (perché dirotta i capitali dalla produzione alla rendita), dell’erosione del risparmio familiare (perché la speculazione agisce sul prezzo delle case e quindi sul reddito dei cittadini) e della crisi bancaria (perché gli asset immobiliari stanno nei bilanci bancari a valori ormai del tutto sproporzionati). Rimando ai miei libri, e in particolare all’ultimo (“La bolla immobiliare. Le conseguenze economiche delle politiche speculative urbane”, Mimesis, 10€, in libreria da luglio, mi scuso per l’autospot) o, per un riferimento di maggior autorevolezza, all’articolo di Marco Onado comparso oggi sul Fatto Quotidiano.
La mia proposta è che il Partito Democratico inviti, attraverso una presa di posizione pubblica, le amministrazioni comunali, il particolare quelle governate dal centrosinistra, a riesaminare gli atti approvati recentemente e a sospendere l’iter di approvazione di tutti gli atti urbanistici di un certo rilievo, come tutti quelli che prevedono urbanizzazione di grandi aree verdi, realizzazione di importanti strutture commerciali, piani edificatori a fronte di bonifiche ambientali, ecc.
La proposta potrebbe essere formulata in questi termini:
“Il direttivo metropolitano del Partito Democratico invita i sindaci e gli amministratori dell’area milanese a svolgere un approfondimento di analisi sugli atti urbanistici di rilevante impatto economico, finanziario, ambientale, infrastrutturale recentemente approvati o in discussione nei loro comuni. In particolare sugli atti che riguardano bonifiche ambientali, riconversioni di grandi aree industriali dismesse, realizzazione di grandi strutture commerciali, insediamenti residenziali consistenti.
Il riesame si rende opportuno alla luce degli sviluppi dell’inchiesta recentemente avviata dalla Procura di Monza e, più in generale, in relazione ai riflessi che le scelte urbanistiche hanno sulla situazione economica del paese, sulla tenuta dei risparmi familiari e sulla solidità del sistema creditizio”.
Questa è una proposta concreta, ovviamente perfezionabile, su cui, perché abbia una certa efficacia dal punto di vista politico e urbanistico, andrebbe presa una decisione in tempi brevi.
Vi invito a considerare questa proposta aggiungendo eventuali suggerimenti anche in relazione alle modalità attraverso le quali potrebbe essere gestita.
A presto
mario de gaspari
Come dicevo si trattava di una proposta concreta, niente di particolarmente traumatico, ma semplicemente la presa d’atto che qualcosa non stava funzionando nel rapporto tra le pubbliche amministrazioni e il mondo immobiliare. Sono passati sei mesi, altri personaggi sono finiti sotto inchiesta e in buona sostanza mi pare che i problemi si siano solo aggravati.
Non solo l’ordine del giorno che proponevo non è stato discusso, ma nessuno del gruppo dirigente si è sognato di darmi una risposta: può anche essere che mi sbagliassi e che ci fossero buone ragioni per essere contrari, ma mi piacerebbe conoscerle.
Allora l’inchiesta riguardava Penati, e può essere comprensibile se non giustificabile qualche riguardo, oggi riguarda Boni e l’amministrazione regionale e faticherei a capire.
Mi pare che anche oggi si parli si centri commerciali, bonifiche e urbanizzazioni sgangherate: rifaccio la proposta negli stessi di allora, fraternamente e confidando in un partito più attento.
mario de gaspari
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