SALVIAMO I SERVIZI SOCIALI
FATTO E RIFATTO
Dopo aver affontato l'intera problematica sviluppandola su sei punti ( i casi sociali) ( la morosità) (partite IVA -- evasori ) ( CCNL-- continuità dei servizi
affrontiamo ora l'ultimo punto, quello che a nostro avviso risulta essere il più illuminante, VI SONO SI O NO RAGIONI DI BILANCIO?
7° parte: non è
vero che ci sono ragioni di bilancio!
Se poi entriamo
nella gestione del bilancio, scopriamo delle evidenti incongruenze tra le cifre
e le dichiarazioni dell’amministrazione comunale. C’è da domandarsi, ad
esempio, come sia stato possibile privarsi del contributo da parte di
ESSELUNGA, che da solo garantiva quasi il 20% della spesa. Una condizione cioè
di vantaggio che ogni comune del pianeta vorrebbe avere e che basterebbe da
sola a scongiurare (anzi, a rendere ridicola) qualunque ipotesi di chiusura dei
servizi.
Ed è presto
dimostrato. Esaminando il bilancio del comune (il quale copre circa il 60%
della spesa dell’Azienda Futura), scopriamo che nel 2005/2006, all’epoca in cui
venne deliberata la costruzione del nuovo nido, si preventivava una spesa pari
a circa 200.000,00 €, necessarie a pagare la retribuzione delle 7 educatrici
che dovevano essere assunte per seguire i bambini presenti (42). Una spesa in
parte ampiamente garantita dalla convenzione con Esselunga (150.000,00 €). La
differenza e gli altri costi di gestione (i pasti, le utenze, le pulizie, tutto
ciò che serve insomma a garantire il funzionamento di una struttura complessa
come un asilo nido), sarebbero stati coperti dalle entrate derivanti dalle
rette. Il tutto era perfettamente in linea con il rapporto tra costi e
ricavi che caratterizzava il bilancio di gestione degli altri nidi.
Tutte le
altre spese relative ai servizi che sono stati assorbiti dall’Azienda (Centri
per le Famiglie, Educativa Territoriale, Asilo Nido di Seggiano, sostituzioni e
integrazioni d’orario nell’asilo nido di via Mantegna) rientravano già nella
spesa complessiva del Comune e nessuno si sognava di sostenere che dovevano
essere chiusi!
Il patto di
stabilità non c’entra nulla, perché le
modifiche introdotte da allora non riguardano la spesa per pagare i servizi
(ovvero il personale).
Non solo: è
vero che è stata tolta la possibilità di incamerare l’ICI, ma è anche vero che
sono state introdotte delle nuove tasse che riportano l’entità della spesa allo
stato del 2006, anzi la capacità di spesa del Comune è comunque aumentata
rispetto ad allora. Di conseguenza, i costi dovrebbero essere ampiamente
coperti. Altrimenti ci si dica come sono stati impiegati i soldi.
E’ del tutto
evidente che il grave dissesto economico provocato da una gestione inadeguata dei
conti del Comune, come già abbiamo denunciato da tempo, obbliga oggi a tagliare
una voce importante di spesa, com’è appunto quella di un asilo nido e di
un’azienda creata male e gestita peggio. Il più elementare principio di
responsabilità prevede però che gli errori ricadano su chi li ha commessi, non
su chi li subisce. Se oggi le risorse economiche non sono più sufficienti
per erogare i servizi, la colpa è chiaramente di coloro che non hanno vigilato
a sufficienza sul bilancio: o trovano le risorse sufficienti o se ne vanno.
Quelle persone in quel ruolo non servono. E invitiamo ad avanzare questa
richiesta soprattutto coloro che li hanno votati, i primi ad essere ingannati
dalla falsità delle affermazioni di questi signori.
(fine)